sabato, marzo 08, 2008

Escursione: Santuario della Madonna del sasso

ITINERARIO PER IL SANTUARIO:
Dall'abitato di Boleto percorrere la via Santuario, lasciando sulla destra la via Nosone, la più antica del paese con casa sempre fiorita, e raggiungere per ripida discesa, dopo aver superato un fontanile con acqua purissima e il vecchio lavatoio, il quadrivio della circonvallazione sud del paese, proseguire tra belle ville e il Boletus nel bel viale alberato -Parco della Rimembranza - lasciare sulla sinistra il Cimitero, superare il Ponte sul Rio Valla e con scorci magnifici e suggestivi sul Lago raggiungere il Piazzale, recentemente abbellito con parapetto e copertine in granito, da dove l'occhio spazia su tutto il Lago d'Orla con visioni indimenticabili. Il ritorno in paese può essere meno faticoso prendendo all'incrocio la circonvallazione che si snoda pianeggiante sino alla provinciale, di lì, sempre a sinistra, si raggiunge il paese.

Periodo consigliato: primavera-autunno.
Tempo di percorso: minuti 10-15.

IL SANTUARIO:
La leggenda narra che, intorno all’anno 1500, una bella taverniera di Pella aveva sposato un soldataccio di nome Aycardo. Di ritorno da una missione militare, da una diceria maligna sentì dire che la moglie lo avrebbe tradito con un soldato di stirpe inglese. Aycardo perse la testa: si caricò la donna sulle spalle, la portò sullo scoglio del Sasso e la buttò giù. La poveretta era riuscita ad aggrapparsi ad un cespuglio, ma quando vide il marito affacciarsi al dirupo (questa volta con l’intenzione di salvarla) si lasciò cadere nel vuoto. Sul luogo del misfatto la gente pietosa avrebbe innalzato una croce di legno, poi una cappelletta, ed infine l’attuale santuario. Fin qui la leggenda: la storia scritta invece ricorda di un calzolaio di Boleto, emigrante, che, arricchitosi, finanziò la costruzione della chiesa, del campanile e della casa eremitale. Era l’anno di grazia 1730.
Il Santuario sorge a 638 metri di altitudine nel comune omonimo di Madonna del Sasso; e si affaccia su uno sperone roccioso di granito il quale è stato impiegato come pietra da taglio da tempi immemorabili.
Davanti alla chiesa si sviluppa un ampio piazzaletto detto "il balcone del Cusio“ per una superficie di circa 735 mq.
Da esso si ammira un panorama sconfinato, dai monti più vicini, ai contorni sfuggenti delle Alpi, in basso si susseguono i ridenti paesi della vallata e in fondo verso sud, quando il cielo è molto limpido, si scorgono Novara, Vercelli e Milano.
Una volta il piazzale del Santuario era “il prato della tela” dove le donne, nelle giornate calde e soleggiate, andavano a candeggiare la tela fatta in casa. Anticamente, alle falde del monte Avigno, sorgeva una cappella dedicata alla Madonna Addolorata, a poca distanza da Boleto.
Le molte grazie attiravano i fedeli del Cusio.
Una prima chiesa sostituì la cappella; sull'altare maggiore c'era un quadro delta Vergine in contemplazione di Gesù, opera del Caravaggio.
Nella sacrestia si conservava, in una nicchia una statuetta della Madonna del Rosario, di autore ignoto, ritenuta miracolosa.
Nel 1706 Pietro Paolo Minola, in seguito ad una grazia ricevuta dalla Madonna, decise di far costruire, un nuovo Santuario.
Verso il 1725 vennero iniziati i lavori ai quali contribuì anche la popolazione di Boleto (patria del Minola). Nel 1748 vennero ultimati i lavori della chiesa, mentre nel 1760 furono terminati il campanile e la casa per i preti, che sorse a fianco della chiesa.
La consacrazione del Santuario avvenne nel 1771 con una solenne cerimonia celebrata dal Vescovo di Novara di allora.
Nel 1773 il Minola donò il corpo di San Donato al Santuario.
L’interno del Santuario e a croce greca con due altari laterali e graziosi coretti alla congiunzione dei bracci della croce.
E’ di epoca barocca e venne interamente affrescato da Lorenzo Peracino da Cellio. Sopra l’altare maggiore è incastonato un dipinto raffigurante la Pietà di Fermo Stella da Caravaggio, del 1547.
Sull’altare a sinistra c’è l'urna con le ossa ed il sangue di San Donato.
Gli abitanti della zona gli innalzarono preghiere nel timore della folgore e della grandine.
San Donato, un martire rinvenuto nelle catacombe di San Callisto di Roma, è raffigurato con folta barba, elmo, spada e mantello nell’atto di fermare una folgore che si stava scatenando sul paese.

Come raggiungere Boleto da Milano: Autostrada A8/A26 ( Milano Laghi /Gravellona Toce )
Uscita Arona (direzione Borgomanero) Seguire per Gozzano e proseguire sulla Per Pogno/Pella
Entrare a Alzo e proseguire per Boleto
Distanza da Milano: 93 KM circa, tempo di arrivo, un ora e 20 circa.

Fonti
:
- Volume "Uomini e corse - le Escursioni" (Volume IV°)
Volume diffuso in occasione della XXVI edizione del Giro ciclistico dei tre laghi.

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