giovedì, gennaio 01, 2009

LA LEGGENDA DELLA GRIGNA



Nella provincia di Lecco, a cavallo tra il ramo orientale del Lago di Como e la Valsassina, svetta il massicico delle Grigne, composto da due vette, la Grigna (detta anche Grigna settentrionale o Grignone) e la Grignetta.
La vetta massima raggiunge i 2410 m, e appena sotto ospita il Rifugio Brioschi, uno dei rifugi storici delle Prealpi Lombarde, di proprietà del CAI di Milano.
La nascita di una delle più belle montagne della Lombardia, è narrata dai versi di una canzone popolare che risale al medioevo.
Ecco qui di seguito le parole di questa canzone.


LA LEGGENDA DELLA GRIGNA
Alla guerriera bella e senza amore
un cavaliere andò ad offrire il cuore;
cantava: "Avere te voglio o morire!".
Lei dalla torre lo vedea salire.

Disse alla sentinella
che stava sopra il ponte:
"tira una freccia in fronte
a quello che vien su".
Il cavaliere cadde fulminato.
Ma Dio punì l'orribile peccato
e la guerriera diventò la Grigna,
una montagna ripida e ferrigna.

Anche la sentinella,
che stava sopra il ponte,
fu trasformata in monte
e la Grignetta fu.
Noi pur t'amiamo d'un amor fedele,
montagna che sei bella e sei crudele.
E salendo ascoltiamo la campana,
d'una chiesetta che a pregare chiama.
Noi ti vogliamo bella
che diventasti un monte;
facciamo la croce in fronte:
non ci farai morir.


E'da poco passata la mezzanotte e oggi ricorre il quinto anniversario della salita alla casa del Padre di un caro amico, Antonio Lodi, che perse la vita proprio su questa montagna "ripida e ferrigna".
Voglio dedicare questa canzone proprio a lui che con infinita pazienza e tenerezza mi ha insegnato ad amare la vita e la montagna. 


" Siate pronti con le lampade accese, aspettando il Signore che viene"
Antonio Lodi 16/12/1960 - 18/01/2004

5 commenti:

Fausto Leali ha detto...

Molto bello. Tutto. Grazie.

Anonimo ha detto...

credo che la grigna,per certi versi amata,per altri "odiata",sia una delle montagne piu affascinanti della lombardia.Spero di cuore di riuscire ad arrivare in vetta prima o poi..

Anonimo ha detto...

erano tanti anni che non riuscivo a ricordare le parole di questa bella canzone che cantavo spesso nella mia adolescenza...grazie anig

Giovanna Ferrari ha detto...

Giovanna Ferrari
Grazie! Finalmente ho ritrovato le parole dell'ultima strofa che neppure i fratelli appassionati "montanari" riuscivano a ricordare!
Grazie anche per il "memento"a vivere con gioia e in pienezza l'attimo presente.

Unknown ha detto...

Questo canto non risale certo al medioevo, e non è un canto popolare ma d'autore, anzi proprio uno dei primi tra i canti d'autore di montagna. Autore è Luigi Santucci, professore di lettere milanese, amante delle Grigne, che a metà anni cinquanta scrive queste parole mentre è corista del Coro ANA di Milano. A musicare le parole il suo direttore Vincenzo Carniel. Un binomio perfetto notato subito dal Coro della SAT che ne inciderà una prima esibizione nel 58, anche se il canto pare risalire al 53/54. No, non era medioevo, direi.