
Qui si trova un affioramento roccioso rivolto verso il lago sul quale si possono facilmente riconoscere alcune incisioni risalenti all'età preistorica, in particolare una ventina di coppelle* di dimensioni alquanto rilevanti, tanto da essere riconosciute come le macrocoppelle per eccellenza dell'intero territorio provinciale.
Un centinaio di metri sotto la roccia con le coppelle vi è inoltre un'altra roccia, questa volta inclinata come uno scivolo: studi in materia sostengono l'usanza preistorica delle donne di andare a scivolare o sfregarsi su particolari tipi di rocce, e questo masso dalla forma anomala poteva essere utilizzato per riti propiziatori della fecondità.
*COPPELLE. Vi sono numerose e differenti interpretazioni in merito all'incisione delle coppelle. Anzitutto vi è una lettura sacrale che riconosce in queste più o meno profonde incisioni il luogo dove veniva versato il sangue della vittima sacrificale (animale o uomo?), oppure dove venivano deposti incensi, unguenti o cere, magari impiegate anche come lucerne durante cerimonie notturne. Un'altra ipotesi, invece, considera i massi delle coppelle come un utile mezzo di segnalazione e comunicazione a distanza tra le varie alture. Un'altra ancora la interpreta come simbolo religioso legato al culto dei morti, magari come forma di pietas allo scopo di raccogliere acqua e cibo per i defunti. E via di seguito con innumerevoli diverse assegnazioni di significato: raffigurazioni di costellazioni, segni di proprietà, simboli numerici, primordiali rappresentazioni topografiche, effigi del sesso femminile o rozze fonti battesimali
Oggi Monte zuoli è l'area ospitante dei "Giardini della torta in cielo”, una superficie di 90mila metri quadri dedicata a Gianni Rodari, e attrezzata per attività ludiche ed educative.
Fonte: http://www.illagomaggiore.com/poi/monte_zuoli_it
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